Molte persone sono ossessionate da cosa succede al loro linguaggio del corpo quando parlano in pubblico. Perciò finiscono per non essere spontanee, dimenticando la loro normale espressività fisica, risultando finte o poco credibili.
Capita anche a te?
Il motivo ha a che fare con il contesto. Di solito, nelle situazioni quotidiane, sei a tuo agio col tuo corpo e i suoi movimenti. Vale a dire che ti muovi in maniera sciolta e congruente con ciò che dici. Ma, se ti mettono di fronte a un pubblico, perdi all’improvviso la capacità di controllare ciò che ti succede. In quel contesto cioè il tuo linguaggio del corpo sembra non rispondere ai tuoi comandi.
Infatti c’è qualcuno che dice che insegnare a parlare in pubblico alle persone significa fargli fare ciò che già fanno quando non parlano in pubblico!
Ciò a cui dovresti mirare è un ascolto consapevole ma non ossessivo del tuo corpo. Cioè devi essere cosciente di cosa ti sta succedendo, eliminando o diminuendo la gestualità incongruente, ma senza angosciarti troppo. Infatti, se sei dentro al tuo speech e stai comunicando con passione il tuo messaggio, il tuo corpo si muoverà di conseguenza nella maniera più efficace e naturale possibile, senza dovertene preoccupare.
Tuttavia, quando hai una platea di fronte e l’emozione si fa forte, può subentrare l’ansia di parlare in pubblico e tu puoi perdere la consapevolezza di cosa ti sta accadendo a livello fisico. Eccoti allora alcuni consigli su cosa puoi fare per gestire al meglio il tuo linguaggio del corpo.
Prima di iniziare a parlare, fai un bel respiro e, mentre lo fai, controlla cosa sta facendo il tuo corpo. Come sono messi i tuoi piedi? Dove sono posizionate le tue spalle? Dove si trovano le tue mani?
Uno dei temi fondamentali che affronto nel mio corso per parlare in pubblico “Parliamoci Chiaro” è proprio la posizione del corpo nel momento prima di iniziare a parlare. Molte persone non ci badano e perciò, spesso, non hanno idea né di dove sono di né come sono posizionate quando cominciano a parlare.
Ne consegue che senza nessun tipo di controllo sul linguaggio del corpo ci sono speaker che iniziano a parlare con le braccia conserte, lo sguardo al pavimento o le spalle rivolte verso il pubblico. E tutto ciò avviene in maniera inconsapevole, diminuendo l’efficacia del loro discorso.
Te ne ho parlato anche nel post in cui ti ho spiegato come migliorare la presenza scenica: un buon oratore deve essere consapevole di dove si trova rispetto al pubblico, rispetto alla sala e rispetto allo spazio attorno a sé.
Ecco perché prima di iniziare a parlare in pubblico devi fare un bel respiro e verificare come sei messo.
Una battuta che faccio spesso in merito alla comunicazione non verbale dice che «Se vuoi un linguaggio del corpo spaziale, pensa di essere alla NASA!». Ma in realtà non centrano razzi o tute spaziali. NASA è un acronimo di cui di seguito ti spiego il significato.
Devi iniziare il tuo discorso in posizione neutra, vale a dire che devi stare coi i piedi più o meno all’altezza dei fianchi e ben radicati nel pavimento. La schiena deve essere dritta e le braccia lungo i fianchi.
Per molte persone questa postura risulta innaturale, ma generalmente il problema si risolve respirando! So che sembra una sciocchezza, ma di solito quando ci si concentra sulla postura ci si dimentica di respirare. E questo, chiaramente, porta a non sentirsi a proprio agio. Quindi, mi raccomando, respira. Altrimenti apparirai e ti sentirai rigido come un soldatino di piombo.
Tu sei lì per il pubblico. Sei lì per dargli qualcosa di cui hanno bisogno: la soluzione a un problema, i dati di un’analisi, l’aggiornamento di una procedura, la spiegazione di una nuova idea. Non ha importanza cosa, tu sei lì per il pubblico, quindi guarda con attenzione chi hai di fronte a te e regalo loro il tuo sguardo più attento. Niente sguardi nel vuoto o occhi fissi a terra. La tua attenzione e quindi il tuo sguardo è puntato sul pubblico.
Quando sei di fronte a una platea, sapere come usare la gestualità è fondamentale. Perciò, quando inizi a parlare, puoi sottolineare le parti più importanti del tuo discorso accompagnandole con dei gesti, muovendo cioè mani e braccia. E’ importante che i movimenti siano puliti ed essenziali. In questo modo risulteranno sicuri e trasmetteranno carisma. Non devi però pensare a quando muovere le braccia. Come già detto, se sei dentro al tuo speech, percepirai necessario muovere le mani e le braccia in alcuni passaggi del tuo intervento.
Avere una postura aperta significa tenere le spalle larghe e immaginare di avere al centro del petto un occhiello a cui è legato un filo di bava. Immagina che questo filo ti tiri leggermente in avanti, verso il pubblico. Chi ha paura di parlare in pubblico, invece tende a scappare, a stare col busto all’indietro.
La testa è alta e le mani sono in vista, non vengono nascoste dietro la schiena o nelle tasche. Tenere le mani in vista aiuta a essere percepiti come disponibili verso chi abbiamo di fronte. E’ inoltre fondamentale sorridere in maniera spontanea.
Tutte queste caratteristiche del linguaggio del corpo, lette di seguito in un articolo di un blog sul public speaking, possono sembrarti tante e difficili da applicare. Se non sei abituato a parlare in pubblico è normale che sia così. In realtà si tratta di fare solo un po’ di allenamento e di pratica.
Il mio consiglio è di concentrarti su di un elemento alla volta seguendo l’ordine suggerito dalla sigla NASA. Perciò parti dalla postura, poi dedicati allo sguardo, poi passa alla gestualità e infine prova a tenderti verso il pubblico. Quindi decidi su cosa vuoi iniziare a lavorare e applicati su quello. Poi aggiungi il resto.
Ma il consiglio più importante resta sempre quello di trovare il tuo modo per divertirti mentre parli in pubblico. Quando la passione e il divertimento sono presenti nei tuoi speech, l’ansia passa in secondo piano e il linguaggio del corpo diviene spontaneamente aperto e sicuro.
Se vuoi saperne di più o se pensi che ti serva un aiuto per lavorare sulla tua comunicazione non verbale, contattami: scopriremo insieme cosa puoi fare per divenire un oratore di successo.