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Andrii  Sedniev e il triangolo del public speaking.

Come te la cavavi a scuola in geometria? Ti confesso che a me non dispiaceva, soprattutto le dimostrazioni, perché rendevano la geometria simile alla poesia, facendo vedere le stesse cose da punti di vista diversi! Questa cosa mi ha sempre intrigato davvero molto.

Comunque tranquillo/a, in questo post non si parlerà di geometria o di dimostrazioni.

Di triangoli invece si.

Se si vuole parlare al pubblico con successo, l’ucraino Andrii Sedniev, nel suo “Magic o Public Speaking”, suggerisce che la riuscita o il fallimento di un intervento è determinato da tre fattori che potremmo definire come preparazione, contenuto e performance. Molto spesso ci si concentra solo su una di queste componenti (nella maggior parte dei casi il contenuto), trascurando le altre. Questo porta all’inevitabile fallimento del proprio intervento.

Andreii immagina che preparazione, performance e contenuto siano i lati di un triangolo, e che l’area in essi contenuta rappresenti l’efficacia di un intervento. Più i lati saranno lunghi e uniformi, più efficace sarà l’intervento.

Il contenuto, lo sappiamo, è lo scheletro di una presentazione, è il valore che tu trasmetti a chi ti ascolta e quindi deve essere preparato accuratamente.

La performance rappresenta il COME consegni la tua presentazione al tuo pubblico: come usi il corpo, la voce e la tecnologia che hai a disposizione. E’ altrettanto importante del contenuto, ne parlo anche qui: un contenuto senza forma adeguata risulta noioso e una forma senza contenuto si dimostra inutile.

Infine c’è la preparazione, il momento più sottovalutato. Perché non si ha mai abbastanza voglia o tempo di provare accuratamente il proprio intervento per rifinirne i dettagli, calcolarne i tempi, studiare le possibili obiezioni che può suscitare. Proprio in questo post, invece, ti parlo di quanto sia importante la preparazione.

Un mio vecchio regista diceva che le prove devono essere più dure dello spettacolo se si vuole che uno show funzioni. Purtroppo questa cosa non sempre accade. Ci si convince che al momento della performance arriveranno energie che una semplice prova non può tirare fuori e così si fanno prove scadenti. Di conseguenza anche lo spettacolo sarà scadente!

“Se sto un giorno senza fare prove me ne accorgo solo io. Se sto due giorni senza fare prove se ne accorge anche il pubblico”.

Niccolò Paganini

Quindi dacci dentro con la preparazione!

Provo a mostrarti graficamente il concetto espresso da Andrii Sedniev:

A livello grafico è sicuramente più chiaro. Come vedi, se uno dei lati è poco sviluppato rispetto agli altri, otterrai un’area piccola e sbilanciata e quindi darai vita a un intervento scadente.

Pertanto cerca di non trascurare nessuno di questi fattori, ma curali tutti con precisione, impegno e costanza.

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Andrea Masiero
Andrea Masiero
Attore, Coach e Formatore. Mi piace vedere brillare gli occhi delle persone, quando si accorgono di riuscire a fare cose che neanche immaginavano di poter fare.

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