Sapere come farsi capire dal pubblico è molto meno facile di quanto si possa credere, anche se all’apparenza può sembrare qualcosa di scontato.
Non ho usato il termine “scontato” a caso per aprire questo post. Infatti, chi si trova a dover parlare in pubblico, molto spesso, dà per scontate troppe cose.
Il primo grande errore che fanno le persone che parlano in pubblico è quello di credere che il pubblico capisca esattamente ciò che loro dicono.
Mi spiego meglio.
Generalmente, di ciò che vogliamo dire, ne diciamo solo una piccola parte, perché omettiamo in automatico cose che riteniamo scontate. I nostri ascoltatori, di quella piccola parte, ne ascoltano solo un pezzo e per di più, di quel pezzo, se ne ricordano solamente dei frammenti.
Praticamente un disastro!
Il problema però, è che chi parla da per scontato che il suo messaggio sia arrivato bello e pulito al 100%. Quando in realtà non è per nulla così.
Provo a darti 3 suggerimenti.
Primo.
Un ottimo modo per parlare in pubblico efficacemente e sapere se il pubblico ti segue è chiedere dei feedback. Ossia domandare al pubblico un riscontro su quanto detto, verificare che tutti abbiano capito la stessa cosa. Lo puoi fare chiedendolo direttamente o anche ripetendo lo stesso concetto in modalità differenti nel corso del tuo speech.
Cosa vuol dire?
Significa che puoi esporre lo stesso concetto in un primo momento verbalmente, poi attraverso un grafico/disegno e poi un’altra volta ancora lo puoi spiegare con un video o facendo fare una piccola attività al tuo pubblico se il contesto lo permette.
Aprendo più canali di comunicazione, le probabilità che il tuo messaggio venga recepito dal maggior numero di persone possibile sarà maggiore.
Secondo.
Per cercare di ridurre le possibilità di incomprensioni o fraintendimenti, è molto utile usare un linguaggio il più semplice possibile. Lo dico sempre anche ai miei corsi di public speaking, bisogna parlare il linguaggio del pubblico, tenere conto di chi si ha davanti.
Evita pertanto tecnicismi, linguaggio gergale, acronimi o parole complicate. Oppure, se decidi di farlo, dai una spiegazione. Se usi un termine tecnico spiega cosa vuol dire, se usi un acronimo, una sigla, dilla poi anche per esteso e racconta che cos’è. Così come se utilizzi parole straniere, non dare per scontato che le conoscano tutti.
Durante le numerose esercitazioni che tengo nei miei corsi per parlare in pubblico, alcune volte si verifica che qualche corsista parli di cose legate al suo lavoro o a un suo passatempo. E poiché di quell’argomento è appassionato e pure competente, parla come se tutti i corsisti fossero suoi colleghi!
Ma non siamo tutti esperti di lean production, arrocchi, oleodinamica, time management o scale pentatoniche!
Quante sono le cose che non conosci tra quelle elencate nella riga qui sopra?
Mi è capitato recentemente di fare uno spettacolo di teatro di improvvisazione in cui in scena con me, oltre a quattro colleghi italiani, c’erano due attori portoghesi.
Loro non parlavano italiano. Io e i miei colleghi non parlavamo portoghese.
Avrete parlato inglese, dirai tu.
Si certo, ma anche italiano e portoghese comunque. Oltre a dialetto veneto e in un paio di scene anche in grammelot (che è un linguaggio inesistente fatto di suoni).
Come farsi capire dal pubblico in un contesto del genere?
Ti dirò che non solo il pubblico ha capito, ma ha pure apprezzato.
Arriva il terzo suggerimento.
In scena non abbiamo badato solo al contenuto dei dialoghi, al linguaggio verbale. Anzi, abbiamo usato abbondantemente ed efficacemente il linguaggio paraverbale (la voce) e il linguaggio non verbale (gestualità e corpo).
Anche tu, se vuoi parlare in pubblico efficacemente, devi allenare e imparare a usare la voce e il corpo in maniera corretta. Sono componenti essenziali del public speaking.
Il contenuto è importante, ma lo è altrettanto la forma. Sapere usare la voce e il corpo ti consente di attirare l’attenzione dei tuoi ascoltatori e di tenere alto il loro livello di interesse.
Ed è anche per questo che quando devi capire come scegliere un corso per parlare in pubblico, sceglierne uno in cui il docente è un attore è un valore aggiunto. Perché ti consentirà di lavorare su tutte le componenti della comunicazione e non solo in maniera teorica.
Mettiti bene in testa che quando parli in pubblico, un po’ attore lo sei anche tu!
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