Mettiamo subito le cose in chiaro: quando ti trovi a parlare in pubblico non devi fare ridere a tutti i costi. Tuttavia, sapere come usare l’umorismo ti renderà un oratore migliore, anche se non ti senti una persona spiritosa.
In questo post ti parlerò degli errori che devi evitare e ti spiegherò 5 strategie su come usare l’umorismo per parlare in pubblico efficacemente.
Partiamo dalle due obiezioni ricorrenti che mi sento fare quando invito gli allievi dei miei corsi di public speaking o i clienti che seguo individualmente a usare l’umorismo:
Partiamo intanto dalla prima obiezione, della seconda te ne parlerò tra un po’.
Ti chiedo: conosci davvero qualcuno a cui non piaccia ridere?
Io, onestamente, no.
Al limite conosco persone che non sono più abituate a ridere o che ridono davvero molto poco. In questi casi però si tratta di qualcuno che magari è stato profondamente segnato dalla vita. Questo però non significa che ridere non gli provochi piacere.
Lo dimostra anche la scienza che il cervello adora l’umorismo, quindi trova il modo di fare sorridere il tuo pubblico, perché ridere piace a tutti. La risata genera endorfine, abbassando le nostre difese e creando un ponte tra chi ride e chi ha generato la risata.
La risata rafforza la coesione di gruppo, è contagiosa e aiuta a tenere alto il livello di attenzione e quindi a farti ricordare. Inoltre, l’utilizzo dell’umorismo scioglie la tensione, riduce le critiche e aiuta a comunicare meglio i messaggi.
E’ fondamentale arrivare a divertirsi a parlare in pubblico. Se tu ti diverti, anche il tuo pubblico lo farà.
Bisogna però fare attenzione ad alcune insidie che l’umorismo nasconde.
Gli oratori che vogliono fare i simpatici a tutti i costi, solitamente, risultano patetici. E questa è una delle cose da evitare: volere fare ridere a qualunque costo.
Ribadita questa doverosa premessa, vediamo alcuni accorgimenti che ti permetteranno di evitare pericolose cadute di stile.
Innanzitutto evita come la peste le barzellette. Per tante ragioni.
Primo, non è detto che tu le sappia raccontare. Secondo, è molto probabile che più di qualcuno conosca già quella barzelletta. Terzo, per loro natura le barzellette sono volgari, sessiste o razziste. Quindi il rischio di offendere qualcuno dei presenti è alto.
Una volta un cliente mi ha chiesto di insegnargli a inventare barzellette. Gliel’ho sconsigliato, così come lo sconsiglio a te. E’ un lavoraccio lungo e difficile. Non sei né un autore comico né un cabarettista, quindi evita le barzellette!
Ci sono altri modi per essere spiritosi e tra un po’ vediamo quali.
Intanto ti segnalo un’altra cosa a cui porre attenzione.
Alle volte si usa l’umorismo spontaneo, ossia si fa una battuta sul momento, nata lì in quella circostanza. Se hai questa tendenza e questa abilità, bene, usala.
Fai attenzione però a 3 cose:
Quindi, ricapitolando, ti ho detto di non usare barzellette e di fare attenzione all’umorismo spontaneo. A questo punto però mi chiederai cosa puoi fare per risultare simpatico e divertente, considerato che magari tu nemmeno ti consideri una persona spiritosa.
E così riprendiamo la seconda obiezione che avevamo lasciato in sospeso poco fa: “Non sono una persona spiritosa!”
Sappi che tutti abbiamo la capacità di fare ridere, anche tu. Te lo garantisco!
Segnati questa parola: autoironia. Comincia innanzitutto col non prendere troppo sul serio te stesso e il tuo tema. Lo so che vuoi essere professionale, ma professionale non fa rima con serioso. Prova a pensare che anche il tuo tema o il tuo settore possono avere dei lati divertenti.
Ricorda ancora una volta che se non fai il comico di professione, non devi far sbellicare il pubblico dalle risate, ma devi solo strappare un sorriso.
Cosa puoi fare quindi concretamente?
Eccoti, come promesso, le 5 strategie su come usare l’umorismo per parlare in pubblico efficacemente. Si tratta di 5 tecniche suggerite dall’esperto di comunicazione americano Carmine Gallo e che utilizzo spesso anche io:
Che tu ci creda o no, la tua vita e il tuo lavoro sono pieni di episodi divertenti. E’ che molto spesso non te li ricordi, ma se ci pensi ti verrà sicuramente alla memoria quella volta in cui hai fatto una gaffe o è successo qualcosa di grottesco durante una riunione.
Quindi tieni traccia di storie e aneddoti che ti divertono, tuoi o di conoscenti, e creati una sorta di archivio di storielle buffe. Vai tranquillo che se fanno ridere te, è molto probabile che facciano ridere anche il pubblico. Io lo uso come metro di valutazione per i nuovi sketch di cabaret. Se durante le prove, io e i miei partner di scena ridiamo, siamo sicuri che riderà anche il pubblico.
L’importante è che gli aneddoti che racconti abbiano attinenza col tuo argomento.
In questo modo avrai materiale che risulterà sempre fresco e spontaneo e, a differenza delle barzellette trite e ritrite, non lo conoscerà nessuno.
Mettere a confronto generi, mondi o situazioni lontani tra loro genera simpatia e attenzione.
Per farti un esempio, in una conferenza TED del 2012, lo psicologo Jonathan Haidt disse: “Cercare di fare funzionare il parlamento trascurando i rapporti umani è come pretendere di fare girare il motore di un’auto senza olio. Prima o poi si inceppa tutto”.
Non è certo la battuta del secolo, ma l’analogia tra politica e motori strappa un sorriso.
Le citazioni sono un ottimo espediente per dire qualcosa di spiritoso senza usare le barzellette. Puoi usare citazioni di personaggi famosi o anche di tua madre o del tuo vicino di casa se pertinenti col tuo argomento.
Le citazioni spezzano il ritmo, destano interesse e, se divertenti, strappano un sorriso. Se poi riesci a dirle sapendo come usare la voce, dosando il ritmo e le pause in maniera efficace, il risultato è garantito.
Anche per questa strategia è buona norma avere un personale archivio di citazioni, soprattutto di persone non famose, in modo da non usare frasi che usano tutti e da non scomodare sempre per forza il povero Oscar Wilde!
Se ritieni di non essere una persona spiritosa, i video sono degli ottimi strumenti per creare un momento divertente.
Così come con le citazioni, anche col video non sei tu a dover essere divertente, sarà il video a fare il lavoro al posto tuo.
Le immagini divertenti aiutano a comprendere un argomento difficile e l’umorismo aiuta il pubblico a ricordare le foto e quindi i concetti di cui stai parlando.
Questo è un espediente che io uso spesso e se anche tu vuoi usare l’umorismo quando devi parlare in pubblico, ti consiglio di farlo.
Io faccio questo: tratto un tema serio e nel frattempo mostro delle foto buffe che, per contrasto, si legano con ciò che sto dicendo.
L’effetto contrasto genera ilarità e sedimenta i concetti nella mente di chi sta ascoltando.
Lo psicologo americano Rod Martin sostiene che quando conosciamo una persona divertente, tendiamo ad attribuire a quella persona anche altre caratteristiche positive.
Gli studi infatti dimostrano che le persone che ci fanno ridere sono considerate oltre che simpatiche anche premurose, piacevoli, interessanti, intelligenti, perspicaci e emotivamente stabili.
Tanta roba, no?
L’umorismo abbassa le difese e rende gli spettatori più ricettivi. Inoltre rende le persone più simpatiche e alle persone piace relazionarsi con chi è simpatico.
Ti bastano come ragioni per convincerti che devi usare l’umorismo per parlare in pubblico efficacemente?
Ricorda: non devi sforzarti di fare ridere, ma cercare di trovare il lato divertente delle cose. Questo si, ti consiglio di farlo.
Se vuoi saperne di più e vuoi provare in prima persona come puoi divertirti a parlare in pubblico consulta le date dei corsi di public speaking.