Quando ti trovi a parlare in pubblico gli errori succedono. A tutti.
E prima capisci che devi essere flessibile e accogliere l’inaspettato, prima farai funzionare al meglio i tuoi speech.
Tuttavia, una cosa sono gli imprevisti, quelli che capitano e che tu non potevi mettere in conto ma che puoi imparare a gestire col giusto atteggiamento. Un’altra faccenda, invece, sono quegli errori grossolani che con un po’ di accortezza e consapevolezza potresti tranquillamente evitare.
Col mio lavoro mi capita di vedere tanti manager, imprenditori e professionisti che quando si trovano a parlare di fronte a una platea si dimenticano che il vero protagonista di uno speech è il pubblico!
Senza pubblico non esiste il public speaking!
Durante i miei corsi per parlare in pubblico, rivolgo frequentemente alle persone la seguente domanda:
“Qual è la prima cosa che fai quando sai di dover parlare in pubblico?”
Prima di leggere le risposte che solitamente ricevo, prova a rispondere anche tu, in tutta onestà.
Le risposte più ricorrenti sono:
… e tanto altro sulla stessa falsariga.
La maggior parte delle persone parte da qui, da i contenuti. Siamo d’accordo che siano importanti e che devono essere di valore, ma non sono l’unico elemento di uno speech. Quando sei focalizzato solo sui contenuti, ti dimentichi del pubblico che è l’unico vero protagonista.
Perché succede che ti senti in dovere di dire tutto quello che sai sull’argomento di cui stai parlando e quindi scarichi addosso ai presenti una valanga di informazioni, spesso saltando di palo in frasca. Ti concentri sulle slide e sulla tua scaletta, pensando che dovrai dimostrare quanto sei competente e preparato.
Chiediti invece cosa vuoi che il tuo pubblico si ricordi.
Quale messaggio chiave deve portarsi a casa la platea?
Focalizzati su quello, scegliendo in fase di preparazione i concetti fondamentali di quel messaggio. Scegline al massimo 3 e vai in verticale su quelli.
Solo dopo che ti sarai schiarito le idee sulle domande precedenti potrai iniziare a preparare, eventualmente, le tue slide…
Essere focalizzati su sé stessi è un errore molto comune che nasce di solito dalla paura del giudizio degli altri.
E quindi cosa succede di solito?
Siccome ci tieni a fare bella figura, a mostrare quanto ne sai del tuo argomento e quanto siano confezionate per bene le tue slide, succede che senti salire l’ansia da prestazione, amplificando i sintomi fisici dello stress.
Perciò aumenta la paura di sbagliare e per evitare brutte figure finisce che ignori del tutto il pubblico. Invece di vederlo come un alleato da coinvolgere e accompagnare nel viaggio che state per fare insieme, ti apparirà come il peggiore dei nemici che è lì solo per giudicarti!
Dunque, il principale problema che genera l’essere focalizzati su di sé, è impedire la creazione di una qualsiasi relazione col pubblico.
Quello che ti consiglio di fare è di cambiare radicalmente prospettiva: chiediti chi sarà il pubblico che avrai di fronte e perché sarà lì. Chiediti che valore puoi dare e quale contributo personale, oltre ai tuoi contenuti, puoi donare a quella platea.
Cosa vuoi che facciano, che sappiano o che provino le persone che avrai di fronte quando avrai terminato il tuo speech?
C’ è poco da fare, quando sei focalizzato su di te e sul tuo contenuto, tendi a dimenticarti della forma. La forma è il modo in cui veicoli i tuoi contenuti, vale a dire come moduli la voce e come usi il tuo corpo.
Ma anche come vari la modalità di esposizione, alternando momenti in cui parli solo tu ad altri in cui coinvolgi la platea, o ad altri ancora in cui usi una lavagna, mostri delle slide o utilizzi altri strumenti.
Se sei concentrato solo su quello che devi dire, finisci per parlare con una voce piatta e monotona, il tuo corpo diventa inespressivo e chi hai di fronte si annoia e non ti ascolta. Ma tu non te ne accorgi nemmeno, perchè essendo concetrato su di te e sui tuoi contenuti, vai dritto come un treno seguendo col paraocchi la tua scaletta.
Puoi anche avere il contenuto più interessante del mondo, ma se non lo sai raccontare e adattare ai presenti, nessuno lo ascolterà ne lo ricorderà.
“Un esperto è uno che ha fatto tutti gli errori possibili nel suo campo”.
Lo sosteneva Niels Bohr, fisico danese, premio Nobel nel 1922.
In effetti procedere per tentativi ed errori è una possibile strategia per imparare qualcosa di nuovo. In alcuni contesti può essere sfidante, in altri addirittura piacevole.
Se parliamo di public speaking, tuttavia, scegliere questa strada non è certo la strategia migliore perché non ti bastano 3 discorsi in pubblico per aver fatto tutti gli errori possibili e poi perché commettere gli errori che fanno tutti ti fa confondere con la massa, senza darti la possibilità di farti ricordare dal tuo pubblico.
Inoltre, procedere col fai da te e non ottenere i risultati sperati, ti porta a farti sentire inadeguato/a e alla lunga pensi che parlare in pubblico non sia un’attività adatta a te.
Invece, con le giuste competenze e con un adeguato allenamento, chiunque può arrivare a parlare in pubblico efficacemente.
Perciò, la prossima volta che sarai di fronte a una platea ricordati di fare attenzione a dove poni il tuo focus ed evita di focalizzarti esclusivamente su
Se vuoi saperne di più e vuoi scoprire cosa possa fare per te contattami.