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3 errori di focus nel public speaking

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Molte persone quando parlano in pubblico si focalizzano sugli elementi sbagliati. In questo articolo trovi i principali 3 errori di focus nel public speaking e come fare per evitarli.

Quando ti trovi a parlare in pubblico gli errori succedono. A tutti.

E prima capisci che devi essere flessibile e accogliere l’inaspettato, prima farai funzionare al meglio i tuoi speech.

Tuttavia, una cosa sono gli imprevisti, quelli che capitano e che tu non potevi mettere in conto ma che puoi imparare a gestire col giusto atteggiamento. Un’altra faccenda, invece, sono quegli errori grossolani che con un po’ di accortezza e consapevolezza potresti tranquillamente evitare.

Col mio lavoro mi capita di vedere tanti manager, imprenditori e professionisti che quando si trovano a parlare di fronte a una platea si dimenticano che il vero protagonista di uno speech è il pubblico!

Senza pubblico non esiste il public speaking!

Il primo degli errori di focus sul public speaking è focalizzarsi sui contenuti

Durante i miei corsi per parlare in pubblico, rivolgo frequentemente alle persone la seguente domanda:

“Qual è la prima cosa che fai quando sai di dover parlare in pubblico?

Prima di leggere le risposte che solitamente ricevo, prova a rispondere anche tu, in tutta onestà.

Le risposte più ricorrenti sono:

  • Faccio uno schema dei punti da trattare
  • Disegno una mappa concettuale
  • Preparo il titolo e i temi del mio discorso

… e tanto altro sulla stessa falsariga.

La maggior parte delle persone parte da qui, da i contenuti. Siamo d’accordo che siano importanti e che devono essere di valore, ma non sono l’unico elemento di uno speech. Quando sei focalizzato solo sui contenuti, ti dimentichi del pubblico che è l’unico vero protagonista.

Perché succede che ti senti in dovere di dire tutto quello che sai sull’argomento di cui stai parlando e quindi scarichi addosso ai presenti una valanga di informazioni, spesso saltando di palo in frasca. Ti concentri sulle slide e sulla tua scaletta, pensando che dovrai dimostrare quanto sei competente e preparato.

Chiediti invece cosa vuoi che il tuo pubblico si ricordi.

Quale messaggio chiave deve portarsi a casa la platea?

Focalizzati su quello, scegliendo in fase di preparazione i concetti fondamentali di quel messaggio. Scegline al massimo 3 e vai in verticale su quelli.

Solo dopo che ti sarai schiarito le idee sulle domande precedenti potrai iniziare a preparare, eventualmente, le tue slide…

Secondo errore: focalizzarsi su sé stessi

Essere focalizzati su sé stessi è un errore molto comune che nasce di solito dalla paura del giudizio degli altri.

E quindi cosa succede di solito?

Siccome ci tieni a fare bella figura, a mostrare quanto ne sai del tuo argomento e quanto siano confezionate per bene le tue slide, succede che senti salire l’ansia da prestazione, amplificando i sintomi fisici dello stress.

Perciò aumenta la paura di sbagliare e per evitare brutte figure finisce che ignori del tutto il pubblico. Invece di vederlo come un alleato da coinvolgere e accompagnare nel viaggio che state per fare insieme, ti apparirà come il peggiore dei nemici che è lì solo per giudicarti!

Dunque, il principale problema che genera l’essere focalizzati su di sé, è impedire la creazione di una qualsiasi relazione col pubblico.

Quello che ti consiglio di fare è di cambiare radicalmente prospettiva: chiediti chi sarà il pubblico che avrai di fronte e perché sarà lì. Chiediti che valore puoi dare e quale contributo personale, oltre ai tuoi contenuti, puoi donare a quella platea.

Cosa vuoi che facciano, che sappiano o che provino le persone che avrai di fronte quando avrai terminato il tuo speech?

Il terzo degli errori di focus nel public speaking è porre l’attenzione solo sul linguaggio verbale

C’ è poco da fare, quando sei focalizzato su di te e sul tuo contenuto, tendi a dimenticarti della forma. La forma è il modo in cui veicoli i tuoi contenuti, vale a dire come moduli la voce e come usi il tuo corpo.

Ma anche come vari la modalità di esposizione, alternando momenti in cui parli solo tu ad altri in cui coinvolgi la platea, o ad altri ancora in cui usi una lavagna, mostri delle slide o utilizzi altri strumenti.

Se sei concentrato solo su quello che devi dire, finisci per parlare con una voce piatta e monotona, il tuo corpo diventa inespressivo e chi hai di fronte si annoia e non ti ascolta. Ma tu non te ne accorgi nemmeno, perchè essendo concetrato su di te e sui tuoi contenuti, vai dritto come un treno seguendo col paraocchi la tua scaletta.

Puoi anche avere il contenuto più interessante del mondo, ma se non lo sai raccontare e adattare ai presenti, nessuno lo ascolterà ne lo ricorderà.

Ricapitolando

Un esperto è uno che ha fatto tutti gli errori possibili nel suo campo”.

Lo sosteneva Niels Bohr, fisico danese, premio Nobel nel 1922.

In effetti procedere per tentativi ed errori è una possibile strategia per imparare qualcosa di nuovo. In alcuni contesti può essere sfidante, in altri addirittura piacevole.

Se parliamo di public speaking, tuttavia, scegliere questa strada non è certo la strategia migliore perché non ti bastano 3 discorsi in pubblico per aver fatto tutti gli errori possibili e poi perché commettere gli errori che fanno tutti ti fa confondere con la massa, senza darti la possibilità di farti ricordare dal tuo pubblico.

Inoltre, procedere col fai da te e non ottenere i risultati sperati, ti porta a farti sentire inadeguato/a e alla lunga pensi che parlare in pubblico non sia un’attività adatta a te.

Invece, con le giuste competenze e con un adeguato allenamento, chiunque può arrivare a parlare in pubblico efficacemente.

Perciò, la prossima volta che sarai di fronte a una platea ricordati di fare attenzione a dove poni il tuo focus ed evita di focalizzarti esclusivamente su

  • I tuoi contenuti
  • Te stesso/a
  • Il tuo linguaggio verbale.

Se vuoi saperne di più e vuoi scoprire cosa possa fare per te contattami.

Andrea Masiero
Andrea Masiero
Attore, Coach e Formatore. Mi piace vedere brillare gli occhi delle persone, quando si accorgono di riuscire a fare cose che neanche immaginavano di poter fare.

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