Imparare a parlare in pubblico in modo professionale è una delle grandi sfide che affronta chi vuole diventare un interprete.
Una professione per niente semplice, in quanto un buon interprete deve allenare e sviluppare capacità quali ascolto, leadership, problem solving, reattività, disponibilità ad adattarsi ai cambiamenti e al lavoro di squadra.
Oltre ad abilità di public speaking, ovviamente!
Un interprete, infatti, non si limita a tradurre parola per parola. Deve lavorare sui concetti ma anche sulla loro esposizione e destinazione. L’obiettivo dell’interpretazione è infatti quello di trasmettere il messaggio e di raggiungere lo stesso scopo comunicativo della persona che sta traducendo.
Un valido strumento che gli viene in soccorso è il teatro, in particolare l’improvvisazione teatrale.
Quando è in scena, un buon improvvisatore, deve sapere gestire lo stress del non sapere cosa dovrà dire o fare, pertanto deve essere in grado di prendere decisioni rapidamente, andando a mettere in campo tutte quelle abilità di cui abbiamo parlato qualche paragrafo sopra.
Ecco dunque che, ancora una volta, teatro e public speaking si incontrano per arrivare all’obbiettivo di parlare in pubblico efficacemente.
Negli ultimi anni, attraverso il progetto #interpret-AZIONE, mi è capitato di lavorare con studenti di interpretariato, facendogli sperimentare alcune tecniche del teatro di improvvisazione per abituarli a prendere decisioni rapide, gestire più stimoli contemporaneamente e migliorare l’attitudine a parlare in pubblico efficacemente.
Questi incontri, condotti assieme alla professoressa Serena Cecco, interprete professionista, hanno fatto sperimentare agli studenti alcuni esercizi del teatro di improvvisazione, in modo da fargli acquisire maggiore consapevolezza delle proprie modalità espressive, portandoli a comunicare in maniera più profonda e istintiva, sviluppando la reattività e l’intuizione.
Ancora più di altre figure, un interprete deve essere in qualche modo un attore. Deve innanzitutto superare la paura di parlare in pubblico e poi deve essere pronto a tutto. Infatti se l’obbiettivo di chi parla è far divertire, l’interprete deve essere divertente (peraltro cosa per nulla scontata!)
Se chi parla vuole trasmettere energia al pubblico, l’interprete si deve adeguare, riuscendo a usare la voce in modo efficace. Lavorerà su toni, volumi, ritmi e pause. Come un attore su un palcoscenico o in cabina di doppiaggio!
Infatti al mio corso di public speaking “Parliamoci Chiaro”, tra gli allievi ci sono anche interpreti, che sperimentano in prima persona quanto sia utile il training teatrale per arrivare a parlare in pubblico efficacemente.
Imparare è come remare controcorrente: se smetti, torni indietro. Perciò se sei qualcuno che punta al miglioramento continuo, se vuoi imparare a parlare in pubblico in modo professionale scopri le date dei miei prossimi corsi di public speaking.